In Alto Adige i ghiacciai hanno raggiunto il cosiddetto “Glacier Loss Day”. Ecco cosa significa.

I ghiacciai dell’Alto Adige stanno affrontando una situazione critica, avendo già raggiunto il “Glacier Loss Day” di quest’anno. Durante i primi sopralluoghi estivi per il bilancio di massa—la differenza tra l’accumulo di neve e ghiaccio e le perdite per fusione—gli esperti hanno osservato che ogni giorno si sciolgono circa 10 centimetri di neve e 5 centimetri di ghiaccio. Questo rapido deterioramento è stato confermato dall’Ufficio idrologia e dighe dell’Agenzia per la Protezione Civile dell’Alto Adige, che ha descritto la situazione come “in rapido peggioramento”.

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Il “Glacier Loss Day”

Tre Cime di Lavaredo peaks or Drei Zinnen at sunset, Dobbiaco Toblach, Trentino -Alto Adige or South Tyrol, Italy. Europe Alps

Roberto Dinale, direttore dell’ufficio provinciale, ha spiegato che la condizione dei ghiacciai è allarmante in tutte le principali zone della provincia. Sul ghiacciaio di Malavalle in Val Ridanna, sulla Vedretta Lunga in Val Martello e sulla Vedretta occidentale di Ries a Riva di Tures, circa il 50% della superficie glaciale è già priva di neve. Anche a quote più elevate, le riserve di neve invernale sono scarse, segnalando una stagione estiva particolarmente critica.

“Al di sopra dei 3000 metri di quota c’è ancora un po’ di neve stagionale,” ha precisato Dinale, “ma con lo zero termico che si trova al di sopra dei 4000 metri e temperature notturne che rimangono sopra lo zero, stiamo osservando una fusione continua di circa 10 centimetri di neve e 5 centimetri di ghiaccio al giorno.”

La fusione accelerata dei ghiacciai

A complicare ulteriormente la situazione, i ghiacciai ricoperti da strati di detriti, polveri sottili o sabbia sahariana subiscono una fusione accelerata. Questi elementi, infatti, assorbono più energia solare rispetto ai ghiacciai non coperti, amplificando il processo di scioglimento.

Questa situazione evidenzia la fragilità crescente dei ghiacciai dell’Alto Adige e mette in luce la necessità di un monitoraggio continuo e di misure di protezione più efficaci per contrastare gli effetti del cambiamento climatico.

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