I mesi estivi sono i più indicati per osservare il fenomeno dell’Arco Circumorizzontale

L’arco Circumorizzontale (CHA Circumhorizon Arc) deve il nome al suo manifestarsi sopra l’orizzonte, cioè nella parte bassa del cielo, sotto il Sole. Appare quindi come una striscia luminosa dai colori dell’arcobaleno che corre parallelamente sopra l’orizzonte. La sequenza cromatica del CHA parte dal rosso della banda più esterna dell’arco, orientata verso il Sole, seguito dall’arancione, dal verde, dal blu e dal viola nella parte più bassa esposta verso l’orizzonte.

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Frammento di CHA © M.G.Pace

È soprannominato l’“arcobaleno di fuoco“, probabilmente perché spesso si forma su tipi di nuvole sfilacciate (come i cirrus floccus o cirrus fibratus) che prendono i colori incandescenti dell’arcobaleno e sembrano delle fiamme in cielo. L’estensione dell’arco, quando questo è completo, può arrivare a coprire 100° . Per poter essere ripreso integralmente, lo si fotografa spesso con un grandangolo che curva il fenomeno dando l’impressione che formi un arco ma a differenza di come lascerebbe pensare il suo nome, non si tratta di un arco ma di una banda parallela all’orizzonte. I colori dello spettro, generati dai cristalli, sono puri e per questo molto luminosi e colorati soprattutto quando il sole raggiunge un’altezza di 68°.

Arco Circumorizzontale
CHA su Modica (Rg) © di Salvatore Cerruto

Dove guardare?

A differenza dell’arco Circumzenitale, che per essere notato richiede che l’osservatore sollevi la testa, l’arco Circumorizzontale è frontale per l’osservatore e lo si può cogliere relativamente basso sopra i tetti delle case o tra gli alberi.  

Distanza dal sole Arco Circumorizzontale
Posizione rispetto al sole © M.G. Pace

Quando si forma?

Il fenomeno si verifica quando il sole è alto nel cielo, almeno a 58 gradi sopra l’orizzonte. Di conseguenza, alle nostre latitudini, è più probabile osservarlo nelle ore centrali della giornata, intorno a mezzogiorno, specialmente durante i mesi estivi, quando il sole raggiunge le massime altezze. Per osservarlo è necessario trovarsi ad una latitudine compresa tra i 55 gradi nord e i 55 gradi sud, dove il Sole, durante l’anno, può raggiungere i 58° di altezza. È quindi un fenomeno più comune nelle regioni più vicine all’equatore rispetto a quelle più vicine ai poli. La sua formazione è influenzata principalmente dalla presenza di cristalli nei cirri e dal loro orientamento. In circostanze rare, può essere osservato di notte, soprattutto se il cielo è attraversato da cirri investiti dalla luce di una Luna molto luminosa e quando anche la posizione di quest’ultima superi i 58° di altitudine.

CHA Salvatore CerrutoArco Circumorizzontale
CHA tra i rami degli alberi © Salvatore Cerruto

Come si forma?

Questi archi si formano per rifrazione della luce del sole all’interno di cristalli di ghiaccio che compongono i cirri. Somiglia molto all’arco Circumzenitale, tanto da essere nominato “Arco Circumzenitale inferiore” ma, mentre l’CZA si manifesta vicino allo zenit e sopra il Sole, il CHA si manifesta sotto il Sole e vicino all’orizzonte e presenta i colori invertiti rispetto all’Arco Circumzenitale. Sono invece identici i cristalli che formano entrambi i fenomeni. Questi cristalli, a forma di esagono piatto, sono in caduta libera con la base parallela all’orizzonte e agiscono come prismi naturali.

Cristallo piastra con percorso della luce

La differenza sta nel percorso della luce che li attraversa. La luce solare attraversa la loro faccia laterale quando questa è quasi verticale e fuoriesce dalla faccia inferiore orizzontale, così si genera l’arco circumorizzontale. Le facce dei cristalli sono inclinate di 90° per cui danno origine a bande di colore molto ampie. Indispensabile per la loro formazione, come abbiamo già notato, è l’altezza del Sole. Infatti, quando il Sole ha un’altezza inferiore ai 58° l’angolo di incidenza della luce solare non è in grado di generare la rifrazione all’interno del cristallo. 

Arco Circumorizzontale
Frammento di CHA, i cirri sfilacciati danno un aspetto di fiamma colorate in cielo, da questo deriva la sua definizione “Arcobaleno di Fuoco” © M.G. Pace

L’Arco Circumorizzontale è raro?

Seppur sia a portata di vista, è molto raro da osservare poiché la sua formazione è legata all’altezza del Sole enon tutte le latitudini soddisfano i requisiti per la sua formazione e in Italia si può osservare solo nelle ore centrali del giorno da aprile a settembre. Potrebbe accadere che si verifichi anche in località in cui i 58° non li raggiunga il Sole ma ci arrivi la Luna. Questa è una condizione di ulteriore rarità del fenomeno, considerato anche la necessità che la Luna sia piena o quasi piena. Su questo sito di Les Cowley, è possibile osservare la rarità del fenomeno rispetto alla latitudine attraverso un grafico molto chiaro: https://old.atoptics.co.uk/halo/chafreq.htm

CHA molto esteso e dalle colorazioni attenuate. I colori si accendono quando il sole raggiunge i 68° di altezza. © M.G.Pace

Come riconoscere l’Arco Circumorizzontale dagli altri aloni e archi simili?

Il CHA è spesso confuso con un altro fenomeno, quello delle “nubi iridescenti” che si formano per tutt’altro processo. L’equivoco nasce dal fatto che, formandosi il CHA su nubi alte, come i cirri, che raramente presentano una formazione compatta, l’arco non appare nella sua interezza, perché in parte resta coperto da nubi più basse, così da mostrare all’osservatore solo una porzione o addirittura un suo frammento.

Nubi iridescenti
Nubi iridescenti, la disposizione dei colori è sparpagliata © M.G.Pace

È possibile distinguere facilmente il CHA dalle nubi iridescenti osservando la disposizione dei colori. Nel CHA, le colorazioni sono disposte a bande orizzontali, mentre nelle iridescenze i colori sono diffusi in modo più casuale. 

Arco Circumorizzontale
Disposizione dei colori di un CHA riconoscibili anche in un frammento di formazione

In condizioni in cui l’arco Circumorizzontale si manifesta in modo incompleto, potrebbe essere anche confuso con il parelio, soprattutto se lo stiamo guardando attraverso una foto dove non risulti chiara la posizione del Sole.  Ancora una volta ci viene in aiuto la distribuzione dei colori: il parelio presenta bande cromatiche verticali mentre il CHA ci appare con bande cromatiche ricurve in senso orizzontale. Il parelio e il CHA condividono la natura del loro manifestarsi in presenza di cristalli di ghiaccio ma la disposizione delle bande colorate offre il principale criterio distintivo per un’identificazione accurata.

Parelio
Parelio: distribuzione verticale dei colori. (© Marcella Giulia Pace)

Altro elemento di confusione può sorgere con l’arco circumzenitale (CZA), il quale si manifesta sopra il Sole a pochi gradi dallo zenit e presenta colorazioni invertite rispetto al CHA. Un’osservazione attenta delle caratteristiche distintive, come la posizione nel cielo e l’orientamento dei colori, può quindi aiutare a differenziare chiaramente i due fenomeni. 

Arco Circumorizzontale
Arco Circumzenitale
Arco Circumorizzontale
Piccoli frammenti di un CHA ©M.G.Pace

Anche per occhi più allenati che hanno superato il riconoscimento tra un (Arco Circumzenitale) CZA e un CHA, un arco Circumorizzontale può ancora essere confuso con un arco Infralaterale o con la parte inferiore di un alone a 46°.

CHA incurvato dalla lente grandangolare © Salvatore Cerruto

Sicuramente una distinzione visiva potrebbe essere data dalla curva, se la manifestazione è abbastanza ampia: se forma una curva allora potrebbe trattarsi di un alone a 46°, se la curva ha uno stacco verso l’alto più pronunciato, allora si tratta di un arco Infralaterale. Anche l’altezza del Sole può essere un indizio per comprendere se siamo in presenza di un arco Sopralaterale. Quest’ultimo infatti si mostra quando il Sole si trova a un’altezza che non superi i 32°, come l’arco Circumzenitale. 

Arco Circumorizzontale
Frammento di CHA sul lago di Venere a Pantelleria

Le tue foto nella nostra galleria

Se hai immortalato l’arco circumorizzontale nelle tue fotografie, ci piacerebbe documentare la tua esperienza. Invia le tue immagini accompagnate dalla data, il luogo di scatto e, se possibile, l’orario. Nel nostro articolo, presenteremo una galleria esclusiva (che si aggiornerà ad ogni contributo fotografico) con le testimonianze delle straordinarie osservazioni alle diverse latitudini italiane. I crediti, naturalmente, saranno accuratamente indicati.

Indice dei fenomeni trattati

Fonti di riferimento

Cloud Atlas

ATOPTICS