Secondo gli scienziati, una “dieta” costante di piccole tempeste potrebbe essere ciò che alimenta la Grande Macchia Rossa di Giove, mentre una diminuzione delle piccole tempeste potrebbe causarne il restringimento.

La Grande Macchia Rossa di Giove, la tempesta di vento più grande del sistema solare, si sta riducendo e un nuovo studio potrebbe aiutarci a spiegarne il motivo. Situata nell’emisfero australe di Giove, la Grande Macchia Rossa è un ovale vorticoso rosso-arancio di alta pressione largo più di 16mila chilometri. Soffia costantemente a più di 320 chilometri all’ora in senso antiorario, il che la rende tecnicamente un anticiclone.

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Negli ultimi 50 anni le sue dimensioni si sono ridotte. Mentre la sua estensione latitudinale è rimasta relativamente costante, la sua estensione longitudinale si è contratta da 40 gradi alla fine del XIX secolo a 14 gradi nel 2016, quando la sonda spaziale Juno della NASA è arrivata sul pianeta per una serie di osservazioni.

Come le piccole tempeste influenzano la Grande Macchia Rossa di Giove

Credit: NASA

Secondo un nuovo studio, l’influenza delle tempeste più piccole potrebbe aver rimpicciolito e ingrandito nel tempo la Grande Macchia Rossa. I ricercatori hanno condotto una serie di simulazioni 3D della macchia utilizzando un modello atmosferico per applicazioni planetarie sviluppato negli anni ’90. Alcune di queste simulavano interazioni tra la Grande Macchia Rossa e tempeste più piccole di frequenza e intensità variabili, mentre un altro gruppo di simulazioni di controllo escludeva le piccole tempeste. Un confronto delle simulazioni ha suggerito che la presenza di altre tempeste ha rafforzato la Grande Macchia Rossa, facendola ingrandire.

Cosa hanno scoperto gli scienziati

“Attraverso simulazioni numeriche abbiamo scoperto che alimentando la Grande Macchia Rossa con una dieta di tempeste più piccole, come accade anche su Giove, potremmo modulare le sue dimensioni”, dicono gli scienziati. In parte, i ricercatori hanno basato i loro modelli su sistemi di alta pressione di lunga durata osservati nell’atmosfera terrestre. Questi sistemi, noti come “cupole di calore” o “blocchi”, si verificano regolarmente nei flussi a getto occidentali che circolano attraverso le medie latitudini della Terra e svolgono un ruolo importante in eventi meteorologici estremi come ondate di calore e siccità.

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