47 anni sono passati dall’ultima missione lunare dell’ex URSS, Luna-24, lanciata il 9/8/1976. Si trattava di un veicolo molto pesante (quasi sei tonnellate) che fu progettato per eseguire una semplice missione: Allunare in una zona equatoriale, nel Mare Crisium, effettuare un carotaggio del suolo e spedire sulla terra un campione di 176 grammi. Il tutto durante un giorno lunare: 14 giorni terrestri. Non c’erano altri strumenti a parte il trapano, chiamato LB-09 che continuò a funzionare anche dopo la partenza del modulo destinato alla terra, in previsione del suo utilizzo in una futura missione su Marte.

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La nuova missione

Quasi mezzo secolo dopo, un veicolo ben più leggero (1760 Kg), lanciato da un Sojuz 2.1b invece che da un Proton, effettuando lo stesso tipo di traiettoria diretta, in cinque giorni dal lancio avvenuto l’11/8/2023, si è posizionato in orbita lunare: Luna-25. La stazione automatica, costruita sempre dall’NPO Lavockhin, utilizza sostanzialmente lo stesso motore di discesa della sua predecessora. A differenza di questa, destinata ad un unico scopo, è stata progettata per durare un anno sulla superficie lunare. Un braccio robotizzato raccoglierà campioni di suolo che, portati su di una specie di “piattaforma” a bordo, verranno analizzati da una serie di strumenti, tra cui spettrometri laser ed infrarossi: Una piccola stazione mineraria che invierà preziosi dati sulla Terra in previsione delle future missioni Luna-27 e 28 con un obiettivo prioritario: la verifica della possibilità di utilizzare le risorse del suolo lunare alle latitudini del Polo Sud, in particolare l’acqua che si trova sotto la superficie, allo scopo di garantire autonomia alla futura base lunare abitata. Luna-25, a differenza della 24 che non aveva pannelli solari ma un generatore RTG, è stata studiata in modo di catturare la luce solare, che spesso giunge sulla superficie quasi orizzontalmente, in maniera ottimale durante i 365 giorni terrestri di vita operativa prevista. Oltre alla traiettoria di trasferimento dalla terra, Luna-25 ha attinto dalla lunga esperienza delle missioni della stessa serie anche per il profilo di discesa; è stata immessa il 16/8/2023 in un’orbita quasi polare a 100 Km. dalla superficie. Durante i prossimi tre giorni verranno stabiliti i parametri e le correzioni orbitali per scendere in un’orbita ellittica, con il punto più vicino posto a 18 chilometri dal suolo. A questo punto Luna-25 in due giorni dovrà allinearsi al luogo scelto per l’allunaggio.

Il profilo di missione di Luna - 25
Il profilo di missione di Luna – 25

La fase più critica e la nostra diretta

E qui inizia la fase più critica della missione: lasciata l’orbita ellittica, non sarà possibile deviare dalla traiettoria per posarsi su una zona migliore. È comunque previsto che la zona di allunaggio prescelta, a circa 68° di latitudine Sud nell’emisfero lunare visibile abbia un’ampia zona di “tolleranza”. Se tutto andrà bene, la camera di bordo STS-L riprenderà in diretta l’allunaggio, il primo mai tentato così vicino al Polo Sud Lunare poiché la stazione automatica Cinese Chang’e si è posata, nell’emisfero nascosto, a soli 48° di Latitudine Sud. Oltre ad essere uno spettacolo imperdibile, la diretta dell’allunaggio ripresa ad alta definizione, servirà a stabilire, dalla stima della polvere sollevata nelle fasi finali, la consistenza del terreno del bacino del Cratere Boguslavskji, terreno che è, bisogna dirlo, estremamente accidentato. L’allunaggio sarà ripreso in diretta: al momento la data, 21 Agosto, e l’orario sono provvisori (attivate il promemoria per gli aggiornamenti). Ecco il link alla nostra diretta:

Articolo a cura del nostro amico Roberto Paradiso