Secondo un nuovo studio, gli “eventi di particelle solari” possono essere molto pericolose per la Terra. Ecco perché.

La straordinaria aurora di inizio maggio di quest’anno ha dimostrato la potenza che le tempeste solari possono emettere sotto forma di radiazioni. Occasionalmente, però, il Sole fa qualcosa di molto più distruttivo. Conosciuti come “eventi di particelle solari”, queste esplosioni di protoni provenienti direttamente dalla superficie del Sole possono trasformarsi in una specie di riflettore nello spazio.

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Circa ogni mille anni la Terra viene colpita da un evento estremo di particelle solari, che potrebbe causare gravi danni allo strato di ozono e aumentare i livelli di radiazioni ultraviolette (UV) sulla superficie. Abbiamo analizzato cosa accade durante un evento così estremo, dimostrando come questi eventi potrebbero avere un effetto drammatico sulla vita di tutto il pianeta.

Gli eventi di particelle solari

Campo magnetico terrestre
Campo magnetico terrestre

Il campo magnetico terrestre fornisce un bozzolo protettivo cruciale per la vita, deviando le radiazioni del Sole. Allo stato attuale, funziona come una gigantesca barra magnetica con linee di campo che salgono da un polo, si snodano e scendono di nuovo dall’altro polo. L’orientamento verticale ai poli consente ad alcune radiazioni cosmiche ionizzanti di penetrare fino all’atmosfera superiore, dove interagisce con le molecole di gas per creare il bagliore che conosciamo come aurora.

Tuttavia, il campo cambia molto nel tempo. Nel secolo scorso, il polo nord magnetico si è spostato attraverso il Canada settentrionale a una velocità di circa 40 chilometri all’anno e il campo si è indebolito di oltre il 6%. I registri geologici mostrano che ci sono stati periodi di secoli o millenni in cui il campo geomagnetico è stato molto debole o addirittura completamente assente.

Gli effetti per la vita sulla Terra

L’atmosfera esterna del Sole emette un flusso costante e fluttuante di elettroni e protoni noto come “vento solare”. Tuttavia, la superficie del Sole emette anche esplosioni di energia, per lo più protoni, in eventi di particelle solari, che sono spesso associati a brillamenti solari. Questi fenomeni si verificano all’incirca ogni pochi millenni. Il più recente è avvenuto intorno al 993 d.C..

Abbiamo scoperto che un evento del genere potrebbe impoverire i livelli di ozono per circa un anno, aumentando i livelli di UV in superficie e aumentando i danni al DNA. Ma se un evento di protoni solari si verificasse durante un periodo in cui il campo magnetico terrestre è molto debole, il danno da ozono durerebbe sei anni, aumentando i livelli di UV del 25% e aumentando il tasso di danni al DNA indotti dal sole fino al 50%.

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