L’uragano Beryl è arrivato alla categoria 5, la più violenta. Attualmente devastando le isole dei Caraibi, stabilendo un record come il più precoce di tale intensità mai registrato nell’Oceano Atlantico

L’uragano Beryl, un ciclone di categoria 5 – la più violenta – sta attualmente devastando le isole dei Caraibi, stabilendo un record come il più precoce di tale intensità mai registrato nell’Oceano Atlantico. Nonostante la stagione degli uragani vada ufficialmente dal primo giugno al 30 novembre, secondo il National Hurricane Center della NOAA, gli uragani di tale portata solitamente si formano solo a partire da fine agosto. Tuttavia, Beryl ha sorprendentemente raggiunto lo status di uragano già il 28 giugno, sollevando preoccupazioni sulle conseguenze del cambiamento climatico. Tra gli effetti più devastanti del riscaldamento globale vi è proprio l’aumento significativo nella frequenza e nell’intensità degli eventi meteorologici estremi.

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Come vengono classificati gli uragani

Un uragano di categoria 5 nell’Oceano Atlantico all’inizio di luglio è senza precedenti. Beryl si è manifestato con circa due mesi di anticipo rispetto alla “tabella di marcia” prevista dagli scienziati. Già a fine maggio, durante una conferenza stampa, l’oceanografo e amministratore della NOAA Rick Spinrad aveva previsto per il 2024 una stagione eccezionale, con fino a 25 tempeste tropicali, di cui 13 trasformate in uragani e 7 di categoria superiore, numeri ben al di sopra della media.

Gli uragani sono classificati sulla scala Saffir-Simpson in base alla velocità dei venti. Un uragano di categoria 1 ha venti fino a 153 km/h; la categoria 2 raggiunge i 177 km/h; la categoria 3 arriva a 208 km/h; la categoria 4 tocca i 251 km/h; mentre la categoria 5 supera i 252 km/h. Beryl ha devastato le isole Barbados e le Grenadine il primo luglio, con venti che hanno raggiunto i 270 km/h, capaci di distruggere anche le strutture più robuste e sollevare il livello del mare fino a 3 metri. L’incremento della potenza degli uragani ha spinto alcuni esperti a suggerire l’introduzione di una nuova categoria 6 per identificare i cicloni tropicali più distruttivi.

Cosa succederà nelle prossime ore

Attualmente, Beryl si dirige verso la Giamaica, con il rischio di causare danni catastrofici e vittime. È atteso anche in Messico, dove potrebbe arrivare come tempesta tropicale dopo aver perso intensità. Nella serata di lunedì 1 luglio, Beryl ha colpito l’isola di Carriacou a Grenada con venti di 240 km/h, devastando anche la Petite Martinica. I rapporti indicano cittadine rase al suolo e almeno una vittima accertata a St. Vincent. Su Union Island, il primo ministro delle isole Grenadine Ralph Gonsalves ha dichiarato che circa il 90% delle case è stato danneggiato o distrutto.

Villaggi completamente distrutti dall’uragano

Il Centro Nazionale degli Uragani della NOAA continua a diramare bollettini di allerta per i Paesi sul percorso di Beryl, come Haiti, Repubblica Dominicana, Giamaica e Isole Cayman. Le persone sono invitate a proteggere le proprie abitazioni con sacchi di sabbia e a evacuare se necessario. I rapporti dalle isole già colpite parlano di villaggi completamente distrutti. “L’uragano si sta spostando rapidamente verso ovest-nordovest a una velocità stimata di 290/19 nodi. Una dorsale subtropicale centrata sugli Stati Uniti meridionali continuerà a indirizzare Beryl verso i Caraibi centrali e nordoccidentali nei prossimi giorni”, spiega la NOAA. Entro le prossime 72 ore, Beryl potrebbe raggiungere il Golfo del Messico.

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