La NASA ha diffuso stamattina le immagini, riprese dal satellite LRO, della regione del Cratere Pontecoulant-G sulla Luna luogo dell’impatto della sonda russa

La NASA ha diffuso stamattina le immagini, riprese dal satellite LRO (Lunar Recoinnassance Orbiter) della regione del Cratere Pontecoulant-G situata a circa 58° di Latitudine Sud, nell’emisfero visibile della Luna. Le due foto, separate di quasi un mese, sono state riprese il 27 luglio ed il 24 agosto 2023. Mostrano l’evidenza di un cratere d’impatto di recente formazione che è stato attribuito alla caduta della sfortunata stazione lunare automatica russa di cui il 20 agosto 2023 si è perso il contatto mentre veniva eseguita una manovra di correzione dell’altitudine della sua orbita finale.

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Animazione ottenuta confrontando due immagini della regione del Cratere Pontecoulant riprese il 27/7 ed il 24/8/2023 dal satellite NASA LRO. Credit: NASA

Il luogo dell’impatto

La zona del Cratere Pontecoulant-G era stata determinata dall’Istituto Keldysh di Matematica Applicata secondo i dati disponibili dell’ultima posizione nota della sonda già nella mattina del 21 agosto scorso. Si trova a circa 400 Km dal luogo di allunaggio previsto che era stato determinato nella regione del Cratere Boguslavskij, alla latitudine di 68° S. Secondo quanto dichiarato dal Yuri Borisov, CEO di Roscosmos, il fallimento della missione è stato determinato da una troppo prolungata accensione del motore (127″ invece di 84″) che ha generato una frenata eccessiva causando la discesa della velocità della sonda sotto la velocità orbitale lunare e, quindi, la sua caduta al suolo incontrollata. Le cause di questo malfunzionamento, probabilmente dovuto a problematiche di software, sono tutt’ora in fase di investigazione da parte di un’apposita commissione federale.

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La traiettoria finale della sonda così come calcolata dall’Istituto di Matematica Applicata Keldish di Mosca. Credit: Roscosmos

Il futuro del programma Luna

Lo stesso Borisov, durante un’incontro coi responsabili dell’Istituto delle Scienze IKI-RAS che ha curato l’installazione delle apparecchiature scientifiche di bordo e dell’industria statale Lavochkin, costruttore della stazione automatica, ha dichiarato che il programma andrà avanti accelerando i tempi per la ripetizione della missione con il lancio di quella che sarà chiamata probabilmente Luna-26 entro il 2025. Le missioni, che si sarebbero dovute completare nel 2030 con Luna-28, vedranno nei prossimi anni, quindi, il lancio di un nuovo Lander destinato al Polo Sud Lunare con Luna-26, l’immissione in orbita polare di un satellite per la mappatura del terreno ad alta risoluzione (Ex Luna-26 che si chiamerà Luna-27), un Lander con un Rover (ex Luna-27 ribattezzata Luna-28) ed un Lander con Rover e rientro sulla Terra di campioni del suolo (ex Luna-28 ribattezzata Luna-29).

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Il CEO di Roscosmos, Yuri Borisov ( a destra) a colloquio con il personale dell’NPO Lavochkin. Credit: TASS

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