Nel suo giro attorno al Sole, Marte si avvicina alla Terra e raggiunge il punto di massima illuminazione per poi allontanarsi molto rapidamente: foto e dettagli dell’opposizione del 2022

Nel suo giro attorno al Sole, Marte si avvicina alla Terra e raggiunge il punto di massima illuminazione per poi allontanarsi molto rapidamente. Da notare come la grandezza apparente del pianeta cambi visibilmente al variare della distanza e come la distanza minima non coincida con l’opposizione, questo a causa delle caratteristiche orbitali e del piano di rivoluzione differente da quello della Terra. I pianeti orbitano attorno al Sole con una traiettoria ellittica a bassissima eccentricità…insomma…un quasi cerchio. Un pianeta si dice in opposizione quando si trova allineato con la Terra e “davanti” ad essa, alle spalle della Terra e del pianeta si trova il Sole. La “fase” è un’altra cosa interessante; Marte essendo un pianeta esterno (la cui distanza dal Sole è maggiore della distanza Terra-Sole) non presenta fasi marcate come nel come caso di Mercurio o Venere; la fase è in funzione dall’angolo formato tra Terra, Sole e Marte ed infatti, all’opposizione, l’angolo è “piatto” e la fase scompare lasciando il pianeta illuminato al 100% mentre passando da un lato all’altro rispetto all’opposizione, la fase cambia da est a ovest del pianeta.

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Marte
Marte, Osservazioni effettuate tra Settembre 2022 e Febbraio 2023 a Legnano (MI) e Brunate (CO). Credit: Massimiliano Veschini

In ciascuna immagine si possono riconoscere chiaramente alcune caratteristiche del suolo marziano tra cui, ad esempio, il cratere Gale, il Monte Olimpo, Hellas Planitia e Valles Marineris. Il clima e le condizioni del cielo sono state davvero poco favorevoli in questi ultimi sei mesi, è stata davvero un’impresa portare a termine questo progetto. Ringrazio l’amico Francesco Cuccio, senza di lui mi sarei perso la ripresa del 8 Dicembre realizzata con il suo splendido Celestron SCT 11”. Tutte le altre riprese, dal balcone di casa, sono state effettuate con il mio Celestron SCT 8”. Un grazie anche all’amico astrofisico Dr. Umberto Battino per avermi aiutato nella rappresentazione grafica dei dati.

Articolo a cura di Massimiliano Veschini