Secondo uno studio le supernove nane nere, ultime esplosioni abbaglianti, preannunceranno l’oscurità eterna dell’Universo

Alla fine dell’Universo, molto tempo la morte delle ultime stelle, potrebbe esserci un’ultima serie di esplosioni. Chiamate supernove nane nere, queste esplosioni abbaglianti preannunceranno l’oscurità eterna dell’Universo, suggerisce un nuovo studio. Queste supernove proposte sono un’ulteriore categoria. Le supernove nane nere potrebbero essere gli ultimi eventi che accadranno nell’Universo (a quel punto sarà un luogo in gran parte vuoto con una temperatura si avvicina allo zero assoluto).  La vita e la morte delle stelle è determinata dalla loro massa. Quelli grandi 10 o più volte la massa del Sole esplodono come supernove e possono diventare buchi neri. Ma quelle più piccole, che non producono elementi più pesanti (ossigeno, neon, magnesio) attraverso la fusione nucleare nel loro nucleo, finiscono la loro vita come piccoli gusci densi di stelle conosciute come nane bianche. Con il passare del tempo (trilioni di anni), si attenueranno e si trasformeranno in oggetti congelati e privi di luce noti come nane nere.

Advertisement
Banner Plus

Lo studio

Un articolo descrive come queste nane nere possono rilasciare gli ultimi frammenti di luce nell’Universo esplodendo come supernove. Le supernove nane nere si formerebbero attraverso un processo quantistico noto come fusione picnonucleare (reazione nucleare di fusione che avvenga a temperatura non altissima, ma in un gas molto denso, 105-108 volte la densità dello stato solido normale). Le stelle sono normalmente alimentate dalla fusione termonucleare, dove alte temperature e pressioni superano la naturale repulsione elettrica dei nuclei atomici, consentendo agli atomi di fondersi in nuovi elementi più pesanti.

Supernova
Il resto della supernova di Keplero (Supernova 1604). Credit: NASA / CXC / Univ of Texas at Arlington / M. Millard et al.

La fusione picnonucleare

Ma nella fusione picnonucleare, il tunneling quantistico consente ai nuclei atomici di avvicinarsi l’uno all’altro più di quanto farebbero normalmente (ciò avviene anche nel Sole ad esempio). La fusione picnonucleare può quindi trasformare molto lentamente gli elementi della nana bianca in ferro, l’ultimo elemento che può essere creato dalla fusione. Una volta che la nana nera sarà composta per lo più da ferro, verrà schiacciata dalla sua stessa massa. Questo collasso, la supernova, innescherebbe un’enorme implosione: verrebbero espulsi gli strati esterni della nana nera rimanente. Nelle stelle più grandi, questo accumulo di ferro è anche ciò che porta alle più comuni cosiddette supernove a collasso nucleare (supernovae di tipo II). Le supernove nane nere, tuttavia, si verificherebbero solo nelle stelle nane nere con masse comprese tra 1,16 e 1,35 volte quella del Sole. Le stelle nane nere sono a loro volta create da stelle che inizialmente hanno una massa da sei a dieci volte quella del Sole. In effetti, queste stelle costituiscono circa l’1% di tutte le stelle oggi, e si stima che ci saranno circa un miliardo di trilioni (10^21) di queste supernove prima della fine dell’Universo.

Rappresentazione artistica di una Supernova

Ultimi bagliori di luce

Poiché le nane nere hanno masse piuttosto basse, le supernove delle nane nere sarebbero probabilmente meno luminose di quelle che si verificano nell’Universo attuale, ma comunque spettacolari in un Universo altrimenti nero come la pece. Dopo questi ultimi rantoli di luce, niente nell’Universo potrà esplodere o brillare. 

Riferimenti: