Gli scienziati hanno condotto uno studio sugli aromi alimentari più comuni, che potrebbe aiutare a spiegare perché gli astronauti riferiscono che i pasti nello spazio hanno un sapore insipido.

Gli scienziati della RMIT University hanno condotto uno studio, il primo al mondo, sugli aromi alimentari più comuni, che potrebbe aiutare a spiegare perché gli astronauti riferiscono che i pasti nello spazio hanno un sapore insipido e fanno fatica a consumare il loro normale apporto nutrizionale. Il team ha testato come la percezione degli estratti di vaniglia e mandorle e dell’olio essenziale di limone cambiasse dai normali ambienti sulla Terra all’ambiente ristretto della Stazione Spaziale Internazionale (ISS). L’esperimento è stato simulato tramite occhiali per realtà virtuale.

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I risultati dell’esperimento

cibo
Credit: Seamus Daniel, RMIT University

La ricercatrice co-responsabile dello studio, la dottoressa Julia Low, ha affermato che gli aromi di vaniglia e mandorla erano più intensi nell’ambiente simulato dalla ISS, mentre il profumo di limone è rimasto invariato. Il team ha scoperto che una particolare sostanza chimica dolce presente negli aromi di vaniglia e mandorla, chiamata benzaldeide, potrebbe spiegare il cambiamento nelle percezioni, oltre alla sensibilità di un individuo a quell’odore particolare. “Anche un maggiore senso di solitudine e isolamento potrebbe svolgere un ruolo, e ci sono implicazioni da questo studio su come le persone isolate odorano e assaporano il cibo”, ha spiegato Low.

Gli obiettivi della ricerca sul cibo

Si tratta anche del primo studio a coinvolgere un campione composto da 54 adulti, e a catturare la variazione dell’esperienza personale di aromi e gusti da parte di ogni individuo in contesti isolati. “Uno degli obiettivi a lungo termine della ricerca è quello di realizzare cibi più adatti agli astronauti, così come ad altre persone che si trovano in ambienti isolati, per aumentare il loro apporto nutrizionale quasi al 100%”, ha aggiunto Low. Tra gli altri obiettivi il completamento di altri studi sull’esperienza alimentare degli astronauti nello spazio, tra cui il fenomeno dello spostamento dei fluidi.

I fluidi nello spazio

L’assenza di gravità causa lo spostamento dei fluidi dalle parti inferiori a quelle superiori del corpo, il che crea gonfiore al viso e congestione nasale che influisce sul senso dell’olfatto e del gusto. Questi sintomi solitamente iniziano a scomparire entro poche settimane dall’arrivo a bordo della stazione spaziale. “Gli astronauti non si godono ancora il cibo anche dopo che gli effetti dello spostamento dei fluidi sono scomparsi, il che suggerisce che c’è dell’altro”, ha affermato Low. Ulteriori ricerche aiuteranno gli scienziati a migliorare l’esperienza di volo degli astronauti in orbita, anche in vista delle future missioni sulla Luna e su Marte.

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