Il 15 ottobre 2003 il lunga Marcia 2F ha trasportato in orbita la Shenzhou-5 con a bordo il primo taikonauta: Yang Liwei

A vedere i progressi del programma spaziale cinese, si stenta a credere che solo vent’anni fa questa nazione riusciva a mandare in orbita il suo primo astronauta o, come li chiamano in Cina, Taikonauta (dal cinese Tai-Kong cioè spazio); eppure, sì, il 15 ottobre 2003 un lanciatore Lunga Marcia 2F ha trasportato in orbita, a circa 343 Km di altitudine la navicella spaziale Shenzhou-5 ( in cinese: Nave celeste) con a bordo un Colonnello dell’aviazione militare di 38 anni: il taikonauta Yang Liwei.

Advertisement
Banner Plus
Yang Liwei all’interno della Shenzhou-5. Credito: Xinhua

Figlio del Popolo, il primo Taikonauta

Come per Gagarin in Unione Sovietica, anche per il primo cinese nello spazio, si scelse tra i candidati qualificati, quello con la miglior immagine socialisticamente spendibile. Yang Liwei, infatti, proveniva da una fattoria collettiva dove il padre faceva il contabile e la madre l’insegnante. Dopo quindici anni di esperienza come pilota da caccia nelle forze aeree dell’esercito popolare di liberazione che vale a dire l’Aeronautica Militare Cinese, ha svolto un’intenso addestramento, durato cinque anni presso il centro di addestramento incaricato di preparare i primi Taikonauti. Solo il giorno prima del lancio, il 14 ottobre 2003 il mondo ha conosciuto il nome del primo cinese che, dopo 11 anni di sviluppo da quel primo volo della Shenzhou nel 1992 finalmente avrebbe portato la Cina ad essere la terza nazione al mondo in grado di inviare persone nello spazio a bordo di una propria navicella.

Il lancio della Shenzhou-5 avvenuto il 15 ottobre 2003. Credito: Xinhua

“Toc toc” qualcuno bussa dallo spazio!

Dopo solo sette minuti, la Shenzhou-5 ha portato nella sua orbita di 343 Km di altitudine il Tenente colonnello Yang Liwei che, come Gagarin, diventò Colonnello all’atterraggio.
21 ore di volo, 15 orbite in cui non mancò anche un episodio ai confini della realtà se così possiamo dire. Yang Liwei, infatti, affermò di aver sentito dei colpi provenienti dall’esterno della navicella, come se qualcuno stesse battendo con un martello o con un secchio. In realtà non avvenne nulla di tutto ciò: anche il controllo a terra del modulo di rientro non rivelò nulla di anomalo; si è trattato, come in analoghi casi avvenuti agli astronauti americani ed ai cosmonauti russi, di tonfi dovuti all’assestamento dei materiali causati dalla modifica dell’equilibrio tra la pressione interna ed esterna. Un pò come gli scricchiolii dei vecchi mobili in legno massello…
Rientrato sulla Terra nella regione della Mongolia interna, Yang Liwei venne promosso, appunto, Colonnello ed insignito di tutti gli onori. Attualmente si è ritirato dal corpo dei Taikonauti.

Il primo taikonauta Yang Liwei, sorridente, al rientro. Credito: Xinhua

I passi da gigante del Dragone Cinese

Era il 1955 quando Quian Xiuesen espulso dagli Stati Uniti durante il Maccartismo, iniziò a mettere le basi per il futuro programma missilistico militare, prima e Civile, poi.
Solo nel 1970 la Cina riuscì a lanciare il Lunga Marcia-1 con a bordo il primo satellite nazionale: il Dong Fang Hong. Oggi la Cina ha in orbita una grande stazione spaziale nazionale, ha inviato sonde automatiche nello spazio e rover sulla superficie della Luna e Marte. Ha in programma, entro il 2030 di sbarcare i propri Taikonauti sulla Luna e di costruire una stazione lunare permanente aperta alla collaborazione con tutta la comunità scientifica mondiale. Insomma, caro Colonnello Yang Liwei, da quel 15 ottobre 2003 ne è stata fatta di strada!

Nel suo piccolo, Passione Astronomia ti aiuta a capire come funziona l’universo. E l’universo funziona meglio se le persone che ne fanno parte sono bene informate: se hanno letto sciocchezze, bugie, veleni, poi va a finire come va a finire. Già ora non è che vada benissimo. Ecco perché è importante che qualcuno spieghi le cose bene. Passione Astronomia fa del suo meglio. Abbonati!