C’è anche un po’ di Italia nella scoperta di veri e propri fiumi di lava su Venere. Ecco tutti i dettagli.

Una recente analisi dei dati radar raccolti tra il 1990 e il 1994 dalla missione Magellano della NASA ha rivelato vulcanismo attivo su Venere. Lo studio, pubblicato nel numero di maggio 2024 della rivista Nature Astronomy, conferma la presenza di attività vulcanica attiva sul pianeta. La ricerca è stata condotta da Davide Sulcanese e Giuseppe Mitri dell’Università G. d’Annunzio di Chieti-Pescara e da Marco Mastrogiuseppe dell’Università La Sapienza di Roma, finanziata dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI). Gli studiosi hanno identificato nuovi flussi di lava, confermando così l’attività vulcanica in atto su Venere.

Advertisement
Banner Plus

Il contributo italiano

Credit: NASA

Secondo Angelo Olivieri, responsabile dell’ASI per le future missioni VERITAS della NASA ed EnVision dell’ESA dirette verso Venere, le tecniche impiegate in questa ricerca sono di fondamentale importanza per gli studi futuri del pianeta. “Grazie alla strumentazione tecnologicamente avanzata, al cui sviluppo l’ASI sta contribuendo in maniera significativa, molti dei misteri di questo pianeta potranno essere svelati,” ha detto Olivieri. L’Italia partecipa attivamente alla missione VERITAS tramite una collaborazione tra l’Agenzia Spaziale Italiana e il Jet Propulsion Laboratory della NASA. Il nostro Paese è responsabile dello sviluppo e della realizzazione di strumenti di bordo essenziali.

Gli strumenti sviluppati dall’Italia

Integrated Deep Space Transponder (IDST): fondamentale per le comunicazioni e per eseguire esperimenti di radio scienza, che permetteranno la determinazione della struttura interna di Venere tramite la misurazione del suo campo di gravità.

Venus Interferometric Synthetic Aperture Radar (VISAR): componente di radiofrequenza del radar, utile allo studio della superficie del pianeta, inclusi i fenomeni di vulcanismo. L’analisi delle immagini radar dalla missione Magellan, effettuata confrontando le stesse aree della superficie di Venere in momenti diversi, ha permesso ai ricercatori di confermare l’attività vulcanica in atto. Questa scoperta non solo arricchisce la nostra comprensione del pianeta, ma apre anche nuove prospettive per future missioni di esplorazione spaziale.

Fonte